Siamo padroni di noi stessi, liberi da qualsiasi dipendenza e schiavitù che il prossimo e la società cercano di imporci.
Se
diamo continuamente la colpa dei nostri insuccessi e delle nostre
traversie agli avvenimenti e alle persone che ci hanno coinvolto e
pretendono di continuare ad obbligarci a sottostare alle loro esigenze
(senza curarsi delle nostre) , non ci rendiamo conto di comportarci come
succubi, dipendenti da tutto ciò che proviene dall'esterno, senza
alcuna autonomia e padronanza delle nostre azioni.
In
tal caso ci comportiamo come marionette in balia del burattinaio di
turno e i burattinai che incontriamo sono tanti, dai rappresentanti del
potere, quale che sia l'indirizzo politico, agli organi d'informazione
(o almeno cosiddetti) e alle persone che siamo obbligati a frequentare,
in famiglia, nell'ambiente in cui viviamo e negli impegni di lavoro.
Ragioniamo
con la nostra testa e non quella degli altri, rendendoci responsabili
delle nostre azioni giuste o sbagliate che siano.
Non
ci vergogniamo di ammettere i nostri errori, perché spesso è proprio
dagli errori che si impara di più, piuttosto che dalle azioni che ci
risultano più facili e tanto meno da quelle che facciamo per
accontentare gli altri, se non è tanto per il loro bene, quanto per le
loro pretese, che ritengono più importanti delle nostre.
Siamo
e comportiamoci nella vera realtà della nostra esistenza, ovvero come i
padroni di noi stessi, dei nostri pensieri e delle nostre azioni.
Padroni
e non succubi, non solo di chi abbiamo intorno, ma anche della nostra
mente, senza nasconderci dietro una frase molto comune e del tutto
sbagliata, che si esprime con: "Io sono fatto così e non ci posso fare
niente".
E'
assolutamente falso. E' un tentativo che facciamo per giustificare
dipendenze mentali e materiali che diamo per scontate, perché le abbiamo
costruite con le nostre abitudini, sulle quali ha influito l'ambiente
in cui siamo vissuti, e di ciò dobbiamo renderci conto, per convincerci
che come le abbiamo acquisite, siamo in grado di cambiarle..
Siamo padroni, liberi e schiavi di nessuno.
Conscio,
e nemmeno so quanto, delle mie imperfezioni, questo è quello che mi
auguro per cercare di migliorare il mio comportamento, senza arrendermi
se i risultati spesso non sono soddisfacenti come vorrei, ma già con un
costante desiderio, rendere possibile il probabile.
E
questo auguro a chiunque mi confida di essere preda di tali
problematiche, che già il realizzarle è un passo avanti, perché per
riuscire a migliorare, non è mai troppo tardi.
Se,
a leggere quanto sopra, è capitata una persona che è convinta di essere
perfetta, mi scuso per aver espresso quelle che, a suo giudizio, non
sono che ovvietà, anche se lo scrivente ancora non riesce a vederle
sotto tale aspetto.
rm
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