Pazienza, una parola spesso invocata dalla sopportazione
sostantivo femminile
Disposizione, abituale od occasionale, alla moderazione, alla tolleranza e alla sopportazione più o meno rassegnata, spec. nell'ambito dei rapporti umani e sociali: aspettare con p.; mettere a dura prova la p. altrui; ci vorrebbe la p. di Giobbe, di un certosino...
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La pazienza può far germogliare delle pietre, a condizione di saper aspettare.
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La pazienza può far germogliare delle pietre, a condizione di saper aspettare.
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E poi la mia esercitata nello scriverne.
Tutto ciò che viene a disturbare la nostra esistenza e non si può evitare, che sia costituito da un malanno, un evento o una o più persone, richiede la pazienza adeguata a sopportare il fenomeno che sconvolge la vita che vorremmo condurre.
A volte si tratta di sentimenti, di recriminazioni che vengono da lontano e la pazienza che abbiamo per sopportarli è sempre esigua e ciò si traduce in un malessere che sembra non aver mai fine.
E mai avrà fine se non riusciremo a liberarcene, relegando ricordi tristi e traumi vissuti malamente nel ripostiglio delle cose che non servono più e non vanno più cercate, anche se hanno contribuito a farci diventare ciò che siamo.
Ed è su ciò che siamo che dobbiamo lavorare e non su ciò che ci ha fatto diventare così, che se continua ad essere presente, lo è perché diventiamo complici dei malesseri dei quali siamo (o continuiamo ad essere) stati oggetto, nei quali letteralmente indulgiamo anche se più o meno inconsapevolmente.
In questi casi, un certo ritornello è costituito da:
"Non è colpa mia, ma di questo, quest'altro, etc.. Eh, se tu avessi trascorso quello che è successo a me..." e continuare a piacere.
Ma continuiamo a considerare la pazienza quando non sempre è accompagnata dalla sopportazione, come nei lavori o nei cosiddetti giochi di pazienza che fanno supporre che non siano adatti a persone impazienti.
Esaminiamo poi quanto possa essere relativo il bisogno di avere pazienza, che può variare da persona a persona.
Immaginiamo due persone nello stesso posto e nello stesso momento.
Una delle due si sta godendo un meraviglioso momento di pace e tranquillità non offuscato da qualsiasi evento che lo possa turbare.
L'altra sbuffa, mugugna e si sta annoiando a morte perché le sembra un secolo che non sta succedendo un accidente di niente.
Quest'ultima troppo ne ha bisogno di pazienza, del tutto incapace vuoi ad averne, vuoi a saper vivere in modo più adeguato alle circostanze presentate dalla vita.
La prima, considerando il bel momento che trascorre, ci guarderemo bene dal rovinarglielo disturbandola, anche se sappiamo che accoglierebbe piacevolmente qualsiasi diversivo, non perché lo desideri, ma perché le viene spontaneo vivere al meglio ciò che la vita le offre.
Mi sa che vi ci è voluta un po' di pazienza per riuscire a leggere fin qui.
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