200825 - Se non ti prendi cura della tua anima

TCNCH - 200825

CERCHIAMO IL DIVINO CHE E' DENTRO DI NOI
e la salute fisica e mentale che tale attività è in grado di produrre.
Ancora prima di cercarlo esternamente, sia che seguiamo una confessione religiosa o meno, cerchiamo il divino che è in noi, cercando di raggiungere quella parte dell'essere che resta sconosciuta ai più.
Quella realtà che ci aiuterà non solo a vivere con più serenità e fiducia nella vita, ma che ci aiuterà a mantenerci in salute, grazie al potere che la mente ha sul nostro organismo.
Un potere che impariamo spesso ad osservare dalla parte sbagliata, prendendo in considerazione le malattie psicosomatiche influenzate da stati mentali negativi o il potere che ha la suggestione su determinate persone definite appunto suggestionabili, tanto da essere facilmente influenzate dall'effetto definito placebo.
Grazie a tale effetto, dei malati volontari che si sono sottoposti alla sperimentazione di un farmaco e ai quali si somministra una sostanza del tutto innocua, si convincono a tal punto di aver assunto un medicinale benefico per i propri mali, che una certa percentuale di essi, probabilmente quelli più suggestionabili, presenta un significativo miglioramento della salute e una regressione, se non addirittura la guarigione della malattia che li affligge.
Cerchiamo di porre tali avvenimenti nella giusta luce, come meravigliosi esempi del potere che abbiamo, se impariamo a sfruttarlo, non solo sulla nostra psiche ma anche sul nostro organismo e tale attività deve assumere un'importanza primaria con l'aumentare dell'età, per riuscire a contrastare efficacemente il venir meno delle energie della gioventù.
Senza porci il problema di credere o meno in qualsiasi religione, a prescindere da qualsiasi scetticismo in merito, applichiamoci in una sperimentazione che comprenda qualsiasi atto della nostra vita e attività come la meditazione, la preghiera, posizioni e/o esercizi di Yoga mentale o la pronuncia di un mantra che ci attragga per le vibrazioni che produce in noi, anche se non ci crediamo.
Credere o non credere in Dio, finché non sono che espressioni concettuali, possono avere lo stesso valore, mentre lo sperimentare attraverso le attività accennate e quant'altro, può farci scoprire delle realtà inaspettate, spesso accompagnate da un grande miglioramento psicofisico che risulterà come una piacevolissima ed inaspettata sorpresa, specialmente in tarda età.
Tutto sta a provare, senza chiedersi se potrà funzionare o meno, traendo piacere già nell'attività che si andrà a svolgere.
Non farsi tanto prendere dal raziocinio mentale sul credere o non credere, ma provare per credere, che è molto differente dal ragionarci sopra e basta.
rm
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