Mai

 

Mai frugare fra i ricordi.
Mai. Dolore.
Ho ritrovato una lettera di mia madre:
Cara Lolly... cosi mi chiamava nei momenti di tenerezza.
È datata 15 novembre 1962; avevo 18 anni, appena diplomata, facevo la vigilatrice in un istituto per bambini problematici (un'esperienza che mi ha fatto crescere di colpo) ed ero a 30 km da casa.
Tornavo ogni fine settimana, eppure ci scrivevamo per raccontarci le nostre piccole quotidianità.
In quei banali resoconti di giornate quasi sempre per lei tutte uguali, mia madre mi trasmetteva tutta quella tenerezza che di persona non esternava mai, come nutrisse un pudore dei propri sentimenti che glielo impediva.
Lo stesso, del resto, accadeva a me.
Trovavamo nelle parole scritte le alleate per dirci quanto forte fosse il nostro legame.
Mai nessun'altra persona al mondo mi ha infusa la sicurezza granitica di essere amata, benché io non ricordi che rarissimi baci e carezze.
Quando morì, mia madre non sapeva più chi io fossi, da mesi.
Eppure, mentre le tenevo la mano e sentivo la sua vita che se ne andava ad ogni respiro, mentre piangendo le ripetevo:
Mamma, sono io, sono qui, non ti lascio... lei sussurro' : brava.

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