Conoscete qualcuno che indulge in questa locuzione? A me ne sono capitati più di uno.
Stai
a parlare del più e del meno con una persona, magari descrivendogli
come vivi ed il tuo atteggiamento verso la vita ed a un certo punto ti
senti dire "beato te".
Preso
dal discorso, nemmeno ci stai a fare tanto caso, ma dopo che ti sei
congedato dall'interlocutore, ti riviene in mente quel "beato te" ed il
confronto di come ti appare la vita di quella persona rispetto a quella
che conduci tu.
Il
meschinello che sembra invidiarti, ha una casa che tu non riesci a
immaginare di possedere nemmeno se ti fai una canna, un'automobile che
ti ci vorrebbe un mutuo per acquistarla, conduce un tipo di vita che tu
ti puoi giusto permetterti di sognare ad occhi aperti, con la
depressione che può conseguirne.
E
ti piglia una certa irritazione su quelle due parole che ti sei sentito
dire, chiedendoti quale significato gli abbia dato chi le ha
pronunciate.
Un modo per consolarti, farti un complimento a modo suo o per prenderti in giro?
O
un semplice intercalare abitudinario, uno di quei tic verbali che
c'entrano poco con quello che si dice e ripetuti senza alcun senso?
Tipo
quello che comincia una qualsiasi frase con "E... niente..." affermando
poi esattamente il contrario di quella negazione, oppure "E' vero..." o
"Ecco..." ripetute a raffica ogni cinque o dieci parole.
Poi,
dopo aver addirittura pensato che fosse un modo per portarti sfiga, con
i toccamenti di prammatica, ed essere riuscito ad riacquistare una
certa serenità, ti può venire in mente che quelle due parole siano state
pronunciate con spontaneità da una persona che ha tutto in confronto a
te, ma che non possiede la dote che hai tu, quella di riuscire a godersi
la vita col poco che si ha, non solo facendoselo bastare, ma
addirittura facendolo aumentare come se fosse molto di più.
Quindi
dall'irritazione, passi alla commiserazione. Poveraccio, non si rende
conto della fortuna che ha, al punto di dire beato te a uno come me,
pensa come può essere strana la vita.
Dimenticavo
il meglio, la frase "Beato te che non capisci un... eccetera", in
questo caso siamo sull'insulto dispregiativo che grava più sul degrado
mentale di chi lo esprime, che sull'oggetto dell'espressione.
rm
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