220728 - L'esercizio del vuoto mentale

#TCNCH_220728
Il vuoto, che è concettualmente suscettibile di essere scambiato per puro nulla, è in realtà il serbatoio di infinite possibilità.
D. T. Suzuki

Quanto segue, come risposta a Rosamaria De Rosis, ringraziandola per la gradita visita nel profilo e per avermi spinto a scrivere quello che segue:
cerco di spiegare quello che intendo per utilità, al di là di quella che Lao Tzu riconosceva al vuoto, rappresentato dall'interno di una casa o di qualsiasi altro contenitore, ovvero il vuoto della mente.
Una cessazione di qualsiasi pensiero col paradosso che è sempre col pensiero che si ottiene.
Non un vuoto che desideriamo inesistente, o, come lei ha accennato, "il vuoto INTELLETTUALE è la presenza, nella mente, dell'INUTILE",
ma come un obiettivo da raggiungere, per padroneggiare e saper gestire meglio la nostra attività mentale.
Dai sentimenti negativi rappresentati, da ansia, astio, rabbia, depressione e via dicendo, alla paccottiglia di pensieri oziosi che si avvicendano nelle tiritere giornaliere e che ci accompagnano nel quotidiano, senza che la nostra mente, letteralmente in balìa dei pensieri che si accavallano, abbia un minimo di requie, per l'incapacità che abbiamo di saper gestire il nostro modo di pensare.
Le teorie del Feng Shui ci esortano a liberarci di tutto il ciarpame che abbiamo accumulato in una vita nella nostra casa, rendendola colma di energie stagnanti.
La stessa pulizia dovremmo farla nella nostra mente, esercitandoci a padroneggiarla, invece che a esserne schiavi, e la padronanza inizia dalla capacità, resa sempre più potente dal continuo esercizio, di saper svuotare la mente da qualsiasi pensiero.
Se per alcuni non è un impresa facile, per altri risulta quasi impossibile, per l'errore abbastanza consueto di cercare di reprimere i pensieri, di bloccarli, ottenendo lo stesso effetto, in senso figurato, di sigillare un coperchio su una pila piena d'acqua che bolle su un fornello.
I pensieri vanno osservati, mentre scorrono, in tutta serenità e disinteresse, finché cesseranno di esistere come se si fossero stancati.
Come un digiuno a scopo igenico rende all'organismo l'efficienza dell'istinto, che malsane abitudini alimentari hanno fatto dimenticare, e che torna ad orientarci verso cibi più naturali e salutari, l'esercizio mentale di saper svuotare la mente da qualsiasi pensiero, aumenterà il nostro potere su di essa e ci metterà in condizione di saper scegliere meglio quali processi mentali prediligere, provando una vera e propria ripulsa verso pensieri negativi di qualsiasi genere.
Vedo come fine ultimo di questo esercizio, la base per saper sfruttare al meglio la meravigliosa potenzialità della nostra mente via via che sapremo sempre di più prenderne il controllo, migliorando notevolmente sia la nostra salute mentale, che sarà di maggior beneficio a quella fisica, e aumentando di conseguenza anche l'aspettativa di vita.
rm

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