L'astensione da qualsiasi giudizio

Equilibrio mentale, pace e serenità ottenuti con l'astensione da qualsiasi giudizio

La legge della Potenzialità Pura si basa sulla constatazione che l'uomo, nel suo stato essenziale, è coscienza pura, ovvero potenzialità pura, ovvero campo di possibilità illimitate e di creatività infinita. La coscienza pura è la sua essenza spirituale.
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Uno dei sistemi per raggiungere questo obiettivo si avvale del silenzio, della meditazione e dall'astensione dal giudizio.
da Le sette leggi spirituali del successo di Deepak Chopra
Quello che qui prendo in considerazione è l'assenza di giudizio.
Ci alziamo la mattina e ci imponiamo un impegno, quello di non giudicare niente e nessuno fino a quando ci coricheremo per la notte. Per alcuni non è facile, per altri molto difficile, per altri ancora semplicemente impossibile. Non criticare, non giustificare, ma semplicemente osservare quello che succede intorno a noi, praticando una serena osservazione sulle persone e i fatti del giorno, seguita da una serena accettazione.
Tale esercizio tende ad attenuare se non eliminare l'abitudine a giudicare, che si rivela una vera e propria dipendenza dalla quale è difficile liberarsi.
Un altro risultato importante è l'attenuazione se non l'eliminazione della presunzione in cui inconsciamente indulgiamo giudicando.
Chi non ci ha mai provato, non sa quale serenità si provi via via che si riesce a perfezionare tale atteggiamento. Quanta serenità e liberazione dalle pastoie di sentimenti critici e negativi che, a lungo andare, degradano irreversibilmente il nostro modo di pensare, rendendo la vita spesso simile all'inferno in terra, anche se non ce ne accorgiamo, convinti di trascorrere una vita pressoché normale. Guardiamoci intorno e osserviamo quante persone piene di bile trascorrono il tempo a bofonchiare sulle abitudini della gente, sulla politica, su quanto è brutta l'umanità, in un continuo rimuginare che le fa vivere al peggio delle loro possibilità, per quanto poi riescano a vivere, perché sono inconsciamente impegnate in un suicidio a breve, medio o lungo termine, per quanto riesce a resistere il loro organismo martoriato quotidianamente da pensieri distruttivi. Davanti a questi quadri deprimenti, diciamo: GRAZIE, PREFERISCO VIVERE!!!


 

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