Oggi - 7 aprile 2022 - giovedì della V settimana del Tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda San Giovanni Battista de La Salle, sacerdote e fondatore. Jean-Baptiste (Giovanni Battista), questo il suo nome nella natia lingua francese, nacque il 30 aprile 1651 a Reims, nella regione Champagne sita nel nord-est del Regno di Francia (oggi capoluogo del dipartimento della Marne, Francia), da una nobile famiglia di giuristi. Il padre voleva che seguisse quella remunerativa carriera, ma egli, presto attratto dalla vita religiosa, anelava al sacerdozio, distinguendosi a tal punto che il 7 gennaio 1667, a soli sedici anni, fu eccezionalmente nominato Canonico della locale Cattedrale. Alla morte dei genitori, ottenuta infine l’approvazione dei congiunti, pur occupandosi dell’amministrazione del cospicuo patrimonio familiare, studiò teologia a Parigi presso l’importante università della Sorbona e poi al seminario Saint-Sulpice della medesima città. Fu ordinato sacerdote il 9 aprile 1678 e due anni dopo, nel 1680, ottenne il dottorato. Giovane sacerdote alla sequela di Cristo, restò profondamente scandalizzato dalla triste realtà dei pochi privilegiati che vivevano nell’abbondanza e nel lusso, mentre la grande maggioranza del popolo era nell’indigenza, sopravvivendo miseramente sia nelle campagne sia nei centri urbani, abitando in spogli, sporchi e malsani alloggi. Solo rari fortunati potevano mandare i loro figli a scuola e i giovani, per lo più analfabeti, avevano in genere poche speranze di un futuro migliore, venendo spinti dalla disperazione verso il vizio e il malaffare. Mosso a pietà da questo quadro drammatico e sofferente per la triste condizione degli indigenti che, troppo spesso, a causa dell’inevitabile degrado morale e spirituale, sembravano essere lontani dalla salvezza terrena ed eterna, Giovanni Battista si sentì chiamato a “fare qualcosa”. Decise quindi di utilizzare le sue qualità e la sua cultura superiore, impegnandosi attivamente con un gruppo di giovani di modestissima estrazione sociale e culturale, abbandonati a se stessi, privi di cure, guida e assistenza, istituendo per essi una scuola popolare gratuita. Per realizzare siffatto pio intendimento, in spirito evangelico, rinunciò al suo patrimonio, vendette la casa paterna, dove ormai viveva solo e ricusò il ruolo di Canonico. Con la somma ricavata, circondatosi di alcuni bravi maestri di provata fede che condividevano la sua spiritualità, il 25 maggio 1684 fondò una comunità di secolari consacrati che divenne nota col nome di “Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane”, laici che gestivano scuole completamente gratuite per il popolo bisognoso. La sua opera, però, fu contrastata da talune autorità ecclesiastiche alquanto corrotte e asservite ai potenti, che si opponevano alla creazione di questa nuova forma di vita religiosa laicale, temendo di perdere il controllo sulle masse e i relativi benefici. Inoltre, i metodi innovativi e l’insistenza sulla gratuità dell’insegnamento per tutti, indipendentemente dal lignaggio e dalle possibilità economiche degli studenti, suscitarono l’ostilità anche delle autorità didattiche e scolastiche del tempo. Ciò nonostante, Giovanni Battista e i suoi compagni, che si facevano chiamare “Fratelli”, riuscirono in breve tempo a creare una rete di scuole di buona qualità in tutto il Regno, dove gli studenti erano raggruppati per capacità e profitto, onde ottenere i massimi risultati dall’insegnamento loro impartito. In detti istituti, l’istruzione era impartita nella lingua del popolo e non in Latino, agevolando parecchio l’apprendimento di tutte le materie. Il programma didattico comprendeva la perfetta integrazione tra istruzione religiosa e discipline di studio, al quale anche i genitori degli alunni, in modo assolutamente innovativo, erano chiamati a partecipare. Giovanni Battista fu all’avanguardia pure nella sperimentazione di programmi per la preparazione dei docenti laici, di corsi domenicali per giovani studenti lavoratori e per il recupero dei carcerati, per i quali realizzò in Francia uno dei primi istituti. Fu anche pioniere nella fondazione di scuole di formazione, professionali e superiori di lingue moderne, arti e scienze. E’ considerato il capostipite dell’unificazione dell'istruzione in Francia e un grande innovatore nel campo della pedagogia. Ha scritto meditazioni ispirate sul ministero dell'insegnamento, un catechismo, testi di "buone maniere" e altre opere, vere e proprie risorse per insegnanti e studenti. Nel 1705, chiamato a Rouen, nella regione Normandia, dall’arcivescovo di quella diocesi, vi aprì un pensionato a Manoir de Saint-Yon, un sobborgo della predetta città. Consumato dalle penitenze e dalle evangeliche fatiche, morì proprio a Saint-Yon il 7 aprile 1719, poche settimane prima del suo sessantottesimo compleanno. La sua opera si diffuse rapidamente in Francia e, dopo la sua morte, continuò a diffondersi nel mondo intero. Nel 1900, fu proclamato Santo. Nel 1950, per la santità della sua vita e la forza dei suoi scritti, fu dichiarato Santo Patrono di tutti coloro che operano nel campo dell’educazione.
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.