Chi sono diventato, rispetto a chi desideravo essere?
Sii l'adulto
di cui avevi
bisogno, quando
eri un bambino.
Se abbiamo l'abitudine di analizzare il nostro comportamento in relazione alle esperienze che continuiamo ad avere, ecco un'esortazione che ci riporta indietro nel tempo, all'infanzia e all'adolescenza, accompagnate dalla ricerca dei modelli d'identificazione che avrebbero formato la nostra identità e che ci induce a meditare se siamo riusciti ad impersonare quell'ideale dell'adulto che ci eravamo immaginati o siamo diventati tutt'altro, rispetto alle aspettative che avevamo.
Specialmente se siamo cresciuti in un clima di prevaricazione e violenza e le figure esterne a quel contesto che abbiamo idealizzato e con le quali avremmo desiderato una convivenza purtroppo impossibile, spesso il condizionamento ricevuto ci ha fatto perdere di vista il loro esempio, facendocelo ricordare e, ancora di più, imitare, solo se siamo riusciti a liberarci dalle influenze negative che hanno deformato il nostro comportamento.
Si profila nei ricordi una schiera di persone che hanno influito sulla nostra formazione, facendoci rivivere momenti lieti ed altri dolorosi e altri ancora come vuoti di memoria rimossi dall'inconscio, nella sua funzione di guardiano della nostra integrità, che destano una curiosità che non sappiamo se sarà mai soddisfatta.
Aggiungo poi, quello che ci aspettavamo dalla vita e le figure che ci sarebbe piaciuto impersonare, se non hanno avuto l'esito sperato, siamo sicuri che avrebbero rappresentato la migliore soluzione, rispetto a chi siamo diventati?
Quante cose che ritenevamo importanti, nella gioventù o anche da adulti, col passare degli anni, si sono rivelate nient'altro che futilità?
Se riteniamo di non essere riusciti a impersonare il ruolo che avremmo desiderato e il vissuto che ne sarebbe conseguito, passare il tempo a rammaricarsene, non fa che peggiorare la vita che conduciamo.
Quanti ne abbiamo incontrati, costantemente tesi a rimuginare sulle sfortune incontrate nella vita, senza rendersi conto che contribuivano a farsela diventare ancora peggiore, la vita, rispetto a una migliore esistenza a portata di mano, ma ignorata per i loro condizionamenti?
Se ci lamentiamo di come è fatto il mondo, o del nostro stato d'essere, con tutto l'avvilimento che ci fa provare, un fenomeno che dovrebbe essere appreso fin dalla prima gioventù, è rappresentato dal potere che abbiamo di cambiare nella nostra mente, sia l'aspetto del mondo, che del modo in cui viviamo, liberandoci da condizionamenti che, non solo peggiorano la vita, ma ne rendono più prossima la fine, per come uno stato mentale costantemente negativo può determinare facilmente un peggiore stato di salute.
Se riusciamo a raggiungere lo scopo ottimale di questo lavoro di introspezione, se non del tutto probabile, si prospetta però molto possibile che quello che siamo impegnati a diventare, da bambini non ce lo sognavamo proprio, incapaci come eravamo di minimamente immaginarlo.
Questo è il miglior augurio che faccio a tutti, oltre che a me.
Quante cose che ritenevamo importanti, nella gioventù o anche da adulti, col passare degli anni, si sono rivelate nient'altro che futilità?
Se riteniamo di non essere riusciti a impersonare il ruolo che avremmo desiderato e il vissuto che ne sarebbe conseguito, passare il tempo a rammaricarsene, non fa che peggiorare la vita che conduciamo.
Quanti ne abbiamo incontrati, costantemente tesi a rimuginare sulle sfortune incontrate nella vita, senza rendersi conto che contribuivano a farsela diventare ancora peggiore, la vita, rispetto a una migliore esistenza a portata di mano, ma ignorata per i loro condizionamenti?
Se ci lamentiamo di come è fatto il mondo, o del nostro stato d'essere, con tutto l'avvilimento che ci fa provare, un fenomeno che dovrebbe essere appreso fin dalla prima gioventù, è rappresentato dal potere che abbiamo di cambiare nella nostra mente, sia l'aspetto del mondo, che del modo in cui viviamo, liberandoci da condizionamenti che, non solo peggiorano la vita, ma ne rendono più prossima la fine, per come uno stato mentale costantemente negativo può determinare facilmente un peggiore stato di salute.
Se riusciamo a raggiungere lo scopo ottimale di questo lavoro di introspezione, se non del tutto probabile, si prospetta però molto possibile che quello che siamo impegnati a diventare, da bambini non ce lo sognavamo proprio, incapaci come eravamo di minimamente immaginarlo.
Questo è il miglior augurio che faccio a tutti, oltre che a me.
rm
Commenti
Posta un commento
Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.