Con l'avanzare dell'età, il tempo sembra che diventi sempre più veloce.
"Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando
guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato,
tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa. Ne chiedi il motivo?
Tutto il tempo trascorso si trova in uno stesso luogo; lo vediamo
simultaneamente, sta tutto insieme; ogni cosa precipita nello stesso
baratro. E, del resto, non possono esserci lunghi intervalli in una cosa
che nel complesso è breve.
La nostra vita è un attimo, anzi, meno di un attimo; ma la natura ci
ha schernito dando un'apparenza di durata a questo spazio di tempo
minimo: di una parte ne ha fatto l'infanzia, di un'altra la
fanciullezza, poi l'adolescenza, il declino dall'adolescenza alla
vecchiaia e la vecchiaia stessa. Quanti gradini ha collocato in una
scala così corta!"
Da SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
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Ci avete fatto caso come Facebook sembra adeguarsi alla sensazione che abbiamo del tempo?
Mentre
stiamo alla ricerca di qualche argomento che valga la pena di
pubblicare (Sperando che lo trovino interessante anche gli appartenenti
al gruppo), e c'imbattiamo in un post che troviamo interessante, di
quelli che c'invogliano a scrivere qualcosa per una presentazione più
adeguata, in quell'istante però, il tempo è poco per poter scrivere un
commento adeguato e rimandiamo, ripromettendoci di ricercarlo per un
altro momento più favorevole.
Fatto
sta che che può passarci di mente la pagina o il gruppo, dove abbiamo
rivenuto il post e, facendo su e giù nella Home, il post è come se si
fosse volatizzato.
La
successione dei post che appaiono e che poi sembrano volatizzarsi, ci
fa pensare a l'impressione che abbiamo dello scorrere del tempo, ad una
certa età, con anni, mesi e giorni e la sensazione che trascorrano in un
soffio, come se per il tempo fossimo diventati una zavorra della quale
non vede l'ora di liberarsi.
"Sembra ieri" una frase che fa da ritornello a quando ripensiamo a certi trascorsi della vita vissuti anche cinquant'anni fa.
"Da bambini come in vacanza.
L’ipotesi
prevalente, sostenuta anche da diverse ricerche, vuole che questa
impressione sia strettamente dipendente dal tasso di cambiamenti di cui
facciamo esperienza. Per esempio, da bambini “tutto è nuovo”, e questo
sperimentare e imparare continuamente cose diverse rende il tempo
“denso” e pieno, aumentando la sensazione della sua durata."
Se
tale spiegazione è valida e dando per scontato che lo sia, dovremmo
cercare di uscire il più possibile dal tran tran quotidiano, per cercare
di impegnarci in qualcosa di nuovo e cercare anche, per quanto ci sia
possibile, di modificare le abitudini che abbiamo.
Un
esempio elementare: riuscire ad alzarsi dal letto una o due ore prima
del consueto, già dà un'altra impressione per come scorre la giornata e
riuscire ad anticipare il momento di coricarsi facilita tale attività.
Tra
i modi di reagire alla sensazione piuttosto penosa di come sembrano
scorrere veloci le giornate, c'è quello di cercare di vivere, istante
per istante, il presente nel modo più intenso che riusciamo a viverlo,
cercando di ricordare il meno possibile il passato e curandoci ancor
meno del futuro.
QUI
E ADESSO è diventato un monito imprescindibile, da osservare 24 ore al
giorno, con grinta, determinazione ed entusiasmo, perché l'ultimo scopo
che abbiamo nella vita è quello di rendere quest'età che bene o male
abbiamo raggiunta, come il periodo più significativo ed esaltante della
nostra esistenza e non come siamo stati abituati a vederlo in tanti che
l'hanno vissuto prima di noi e spesso in modo penoso, perché non hanno
saputo prepararsi a come viverlo.
Le
abitudini e i modelli che la società tende ad imporci, cercano di
convincerci che le epoche più impegnative della vita siano rappresentate
dalla giovinezza, come momento di apprendistato, e dall'età adulta, per
gli impegni famigliari e di lavoro, mentre la terza età è vista come il
periodo meno importante, quello in cui, come si dice, si tirano i remi
in barca, nella speranza di un periodo di vita finale trascorso nel
riposo e in serenità.
Non
è così, il periodo dell'anzianità deve essere considerato e affrontato
come quello più impegnativo e più faticoso, tanto da far apparire i
trascorsi della gioventù, per quanto possano essere stati impegnativi e
sofferti, come una bazzecola rispetto a ciò che l'ultima parte della
vita ci presenta.
Quindi, se le occupazioni che abbiamo sono poche e siamo allettati dal beato riposo, come miglior traguardo che possiamo aver raggiunto, indulgervi è la cosa peggiore che possiamo fare e dobbiamo spronarci a inventarceli, gli impegni, al punto di far diventare la giornata troppo corta per assolverli e più la giornata sarà piena di interessi, che siano letture, hobby, faccende, frequentazione di palestre, di circoli e associazioni culturali o ricreative, o qualsiasi altra cosa che ci venga in mente, e più è come se fossimo riusciti a fermare il tempo, perché meno se ne ha e più sembra fermarsi.
Se
siamo convinti che abbiamo raggiunto finalmente il tempo del sospirato
riposo, abbiamo perso in partenza e sarà come se la nostra vita non veda
l'ora di levarsi di torno.
rm
... Eccellente! Sento una profonda condivisione con questa "chiave di lettura" (degna per altro di approfondimento). Molto saggio e interessante l'incipit del grande Seneca ...
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