#TCNCH - 190607
La differenza tra qualcosa
di buono e qualcosa di grande
è l'attenzione ai dettagli.
Sono sicuro che per qualcuno, quanto segue può essere visto come una "scoperta dell'acqua calda", ma è possibile che a qualcun altro dia da pensare ed è per quest'ultimo, sperando che ci sia, che pubblico questo testo.
Entriamo in una stanza e ci chiediamo che ci siamo andati a fare, ci serve una certa cosa, l'andiamo a prendere e torniamo con altre due che non c'entrano niente, ci proponiamo un'attività in casa o fuori e ce ne ricordiamo due o tre giorni dopo se siamo fortunati. Magari abbiamo appiccicato un post-it al frigorifero, ma ci siamo dimenticati del foglietto che se ne sta lì in bella mostra del tutto ignorato.
E che cosa ci viene da pensare? Che non ci ricordiamo più le cose come dovremmo e magari che cominciamo ad avere dei problemi di memoria, i famosi vuoti di memoria. E ci sbagliamo.
Avete presente le persone anziane? Chissà quante ne avrete incontrate. Sono famose le persone di una certa età per come ricordano fatti accaduti 60, 80 anni prima. Però a qualcuna sembra mancare la memoria a breve termine, tende a non ricordare i fatti accaduti di recente e senti in famiglia qualcuno che ti dice "Purtroppo ha una certa età e comincia ad avere dei vuoti di memoria" Come si dice, invece di aiutarla per la salita, l'aiutano per la scesa e la persona "smemorata" continua a peggiorare fino a giungere a dei risultati allarmanti.
Se fosse vero che è una mancanza di memoria, la persona in questione non ricorderebbe più niente, non solo ciò che è avvenuto di recente, ma anche gli avvenimenti di molti anni prima.
Non è colpa della memoria, ma della disabitudine ad esercitare l'attenzione.
L'attenzione che, nella giovinezza, nell'età adulta e nella maturità, siamo stati indotti ad esercitare incessantemente e molto attivamente negli studi, nel lavoro e in tante altre incombenze della vita. Ecco perché ricordiamo molto vivamente i fatti trascorsi nel lontano passato.
Ma poi, con la fine del lavoro e di altri interessi, senza che ce ne accorgiamo, esercitiamo sempre meno l'attenzione, pensando spesso a più cose insieme, senza fissarle molto attentamente una per una, come eravamo abituati a comportarci nel passato, di conseguenza quello che facciamo e le cose a cui pensiamo non sono più memorizzate come avveniva un tempo, non sono più fissate nella memoria da un'attenzione che diventa sempre più superficiale.
Per noi è imperativo che l'attenzione sia esercitata costantemente e i modi per tenerla vivacemente attiva sono tanti. Intanto leggere e non solo testi leggeri, le notizie del giornale, etc, ma brani che richiedano un certo impegno, anche se nei primi tentativi, la lettura e la comprensione di saggi impegnati ci risultino ostiche. Non dobbiamo demordere e a poco a poco constateremo come l'attività diventi sempre più facile e anche più piacevole.
E poi tanti altri espedienti, giocare a carte, mandare poesie a memoria, le parole crociate, i rebus. Se abbiamo molte cose da fare, nella giornata, fissiamo l'attenzione sull'esecuzione della prima, senza pensare alle altre e così via.
Esercitiamoci nel fissare oggetti, piante ed altro per più tempo possibile. La piccola roccia che si vede nel mio profilo, mi serve a tale scopo e non crediate che sia una stupidaggine, vi assicuro che non lo è.
Rendere viva e attiva la nostra attività intellettuale, diventa un bell'investimento per vivere più a lungo e, principalmente, per vivere meglio.
Per le varie età che abbiamo, la maggior parte oltre il mezzo secolo, esercitare costantemente l'attenzione è d'importanza vitale. VITALE!!
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