#TCNCH - 200904
Rendiamo la nostra mente indipendente dalle provocazioni e dagli influssi negativi del prossimo.
Il
consiglio che ci viene proposto è abbastanza logico, ma prende in
considerazione il nostro modo di reagire verso circostanze provocate
dagli altri, senza tener conto di quanto possa essere labile il nostro
equilibrio mentale.
Se
siamo stati abituati a reprimere i nostri sentimenti, specialmente
quelli negativi, viviamo una vita di disagio che può diventare sempre
più insopportabile e provocare malesseri anche gravi.
Specialmente
se diamo sempre la colpa dei nostri stati d'animo al prossimo e alle
circostanze che si presentano, cerchiamo di capire che cosa c'è di
sbagliato in noi, che ci fa essere soggetti e in balia degli eventi e
del comportamento altrui, anche i più discutibili.
Cerchiamo
di renderci conto che abbiamo tutto il potere di rendere i nostri stati
d'animo indipendenti dalle sollecitazioni negative che incontriamo, in
qualsiasi relazione, sia in famiglia che nella società.
Coltiviamo
un sano distacco e la sobrietà che ci aiuta a non piangerci addosso e
ad osservare spassionatamente il prossimo per quello che effettivamente
è, spesso una persona che ha dei grossi problemi e cerca di provocarli
negli altri, ma che non ha alcun diritto di poterlo fare con noi.
Potremo trovare difficile affermare:
"Tu e i tuoi problemi non fate parte dei miei e nemmeno potete diventarlo"
Una
tale reazione potrà suscitare reazioni anche più negative di antipatia,
di astio, etc. ma teniamo sempre in mente che non sono problemi nostri e
se all'inizio potrà risultare faticoso, l'indipendenza dalle
manifestazioni altrui ci conforterà con una vita molto più gradevole e
quando ci risultasse difficile una dichiarazione esplicita in merito,
sostituiamola con una riposante indifferenza.
rm
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